L’idea di trasferire i Quaderni del carcere di Antonio Gramsci sul web è nata in maniera del tutto casuale. Stavo infatti – durante un periodo di inattività forzata – studiando le forme di comunicazione politica a mezzo Internet. Arrivato alla definizione di blog, ovvero un diario più o meno quotidiano su argomenti ben definiti e fornito di collegamenti ipertestuali, l’associazione con il lavoro di Gramsci è stata quasi istantanea.
Si aggiunga che da tempo mi ripromettevo di rileggere i Quaderni, opera che avevo letto in età giovanile, in maniera forse affrettata fra un esame universitario e l’altro, soprattutto con l’obiettivo di acquisire un repertorio di citazioni “colte” da poter tirar fuori alla prima occasione. Di sicuro, la mia prima lettura era stata del tutto superficiale e sentivo di non aver potuto cogliere la stragrande maggioranza dei riferimenti politici, culturali e, forse soprattutto, di metodo del pensiero gramsciano.
Naturalmente, prima di passare alla realizzazione pratica dell’idea occorrevano alcune valutazioni.
In primo luogo, esisteva qualcosa di simile a quello che avevo in testa? Ovvero un qualcosa che consentisse sia la fruizione sequenziale sia quella mediante percorsi diagonali del contenuto dei Quaderni? La risposta è semplice: no. Dopo aver effettuato diverse ricerche, ho dovuto constatare che ciò che si avvicinava di più alla mia idea, Gramsci Source, si proponeva obiettivi assai diversi (fra l’altro, mentre scrivo queste note nell’ottobre 2014, il sito gramscisource.org (ora trasformato in gramsciproject.org) è da tempo inattivo, ed è un vero peccato perché per l’utente poter disporre di molteplici risorse credo sia un valore aggiunto, non un’inutile ridondanza).
Poi era necessario riflettere se un lavoro di questa mole (l’edizione 1975 a cura di Valentino Gerratana, cui ho fatto riferimento, costa di tre ponderosi volumi cui si aggiunge il quarto, altrettanto denso, dell'”Apparato critico”) avrebbe potuto essere di una certa utilità. E in questo caso mi sono risposto di sì, perché poter disporre dei Quaderni ovunque, in qualsiasi momento, su diverse piattaforme, può forse stimolare la volontà di leggerli e studiarli. Inoltre, il potersi spostare fra le pagine con un semplice clic del mouse, nella mia visione, dovrebbe rendere più agevole trovare e sviscerare gli argomenti di interesse senza dover sfogliare migliaia di pagine, attività faticosa anche dal punto di vista fisico.
Restava un’ultima questione da affrontare prima di mettersi all’opera, forse la più delicata. Com’è noto, Gramsci non scrisse i Quaderni in vista di una pubblicazione degli stessi. Si trattava per lo più di appunti su cui basare opere future, che avrebbe probabilmente scritto se fosse sopravvissuto al carcere fascista. Ma l’importanza dei contenuti era comunque tale che Togliatti decise di darli alle stampe. E questa parte del problema è stata risolta da altri ben più importante di me. Restava quindi da decidere se fosse opportuno se trasferirli su un cosiddetto new media. E qui, forse con un po’ di presunzione e qualche forzatura, mi sono detto che per tutta la sua vita da uomo libero Gramsci era stato un fondatore di giornali e riviste e che, quindi, aveva un altissimo livello di attenzione per quelle che erano le forme di comunicazione dell’epoca. Probabilmente, se fosse vissuto oggi avrebbe guardato quantomeno con curiosità alle potenzialità espressive della rete e ne sarebbe stato entusiasta fruitore.
Una volta presa la decisione di affrontare questa avventura, occorreva darsi un metodo di lavoro, giusto o sbagliato che fosse. Ciò imponeva, ovviamente, delle scelte. Le mie sono state:
- trascrivere integralmente i quaderni, senza fare dei copia incolla da altre fonti. Se da un lato ciò comporta il rischio (puntualmente avveratosi) di incorrere in errori di battitura, dall’altro mi offre il vantaggio di poter prendere appunti sulla base dei quali organizzare tutto il lavoro successivo di inserimento note, collegamenti ipertestuali, ecc., e di poter gestire il testo in maniera univoca e coerente;
- optare per una grafica molto semplice, che consentisse di valorizzare in maniera chiara lo scritto e di potervi accedere nel minor tempo possibile;
- decidere di utilizzare una piattaforma gratuita (WordPress.com) in modo che se, per una qualsiasi ragione io avessi dovuto interrompere il lavoro, chiunque altro, senza alcun costo, avrebbe potuto riprenderlo e completarlo. Nulla vieta, in futuro, di procedere alla registrazione di un dominio proprietario.
Sempre dal punto di vista metodologico, poi, ho ritenuto opportuno essere ridondante, e sicuramente impreciso, nell’assegnazione di categorie e tag (per i non addetti ai lavori le categorie sono gli argomenti generali mentre i tag sono le etichette che vengono utilizzate per contrassegnare nomi, parole, concetti). Ho pensato, infatti, che fosse necessario avere di fronte il quadro completo dell’opera prima di poter procedere alla necessaria armonizzazione, dato che eliminare è sempre più facile che aggiungere, almeno per quanto riguarda le attività effettuate nel mondo digitale.
E così, il 25 ottobre 2013, mi sono messo all’opera e ho iniziato la trascrizione. Oggi, dopo un anno, arrivato più o meno alla metà del lavoro, posso fare qualche prima valutazione e annunciare i prossimi passi.
Più vado avanti, più mi rendo conto della bellezza (e non è una banalità) dei Quaderni, della loro attualità e del potentissimo strumento culturale e politico che rappresentano. Strumento che, duole dirlo, sembra essere apprezzato di più all’estero che in Italia. Concetti come l’egemonia, per citarne solo uno, andrebbero studiati approfonditamente a partire dalle scuole medie perché credo possano fornire un formidabile strumento critico per affrontare la realtà quotidiana di oggi.
Il completamento della trascrizione, con gli attuali ritmi di lavoro, dovrebbe essere completato verso l’estate 2015. È mia intenzione poi procedere contestualmente a:
- correzione delle bozze;
- inserimento dei riferimenti ad altre “noterelle” (come le chiamava Gramsci) così come indicato nell’edizione a cura di Gerratana;
- inserimento delle note e di altri riferimenti ipertestuali;
- inserimento di strumenti per facilitare la consultazione, quali “avanti alla notarella successiva” e “indietro alla notarella precedente”;
- creazione dell’indice dei nomi (ad esempio Benedetto Croce);
- creazione dell’indice degli argomenti (ad esempio fordismo);
- indicizzazione dei libri e articoli citati da Gramsci.
Nel frattempo, e vedranno la luce nei prossimi giorni, sono già pronti alcuni contributi di altri autori sulla figura di Gramsci. Gradualmente li inserirò nel sito.
E poi? Sicuramente mi verranno altre idee. L’obiettivo è quello di creare un portale su Gramsci con il maggior numero possibile di informazioni.
Questo lavoro – è ovvio, visto che si trova su Internet – è a disposizione di tutti coloro che ne vogliono usufruire. Ma in particolare, la mia ambizione, forse un sogno, è che ne facciano un uso massiccio i ragazzi delle scuole e gli universitari. Solo dai giovani possono venire quelle forze fresche necessarie per il rinnovamento della società.
Qualora ciò non fosse, per me sarà comunque stato un grandissimo arricchimento personale. Scusate se è poco.
Alberto Soave, 23 ottobre 2014
il tuo progetto Alberto è lodevolissimo e condivido soprattutto il riferimento che fai alle giovani generazioni. La consultazione del sito sarà utile anche a me personalmente (che condivido il tuò giudizio sull’attualità e la profondità del pensiero di Gramsci) e immagino agli amici del Circolo di Rifondazione Comunista di Correggio, con i quali, alcuni giorni fa abbiamo iniziato una serie di incontri seminariali sul pensiero di Gramsci.
Un ringraziamento sentito dunque e anche i complimenti per essere arrivato già alla metà dell’opera.
Guido Favali
Grazie a te e ai compagni. E W Gramsci!
Apprezzo moltissimo il progetto, infatti ti ho nominato ai Liebster Award , se sei interessato guarda questo link, rispondi alle domande e nomina altri 10 blog https://martinafrassine.wordpress.com/2015/02/27/liebster-award-la-mia-nomination/
Grazie per la segnalazione.
Non ho capito, però cos’altro devo fare. Una volta seguito il link arrivo a una tua pagina in cui leggo le tue risposte. Non ricevo domande o altro per continuare.
Pingback: QUALCHE RIFLESSIONE SUI QUADERNI DEL CARCERE DI ANTONIO GRAMSCI | La stanza di Alberto
Ottimo lavoro. Grazie
GRAZIE Alberto!!! Sto facendo una tesi per diventare maestra e il tuo sito su Gramsci, per me è quello fatto meglio!!! Sei stato bravissimo e grazie a te sto gustandomi i Quaderni!!!Grazie ancora,
Paola
Grazie a te. L’obiettivo di questo lavoro era quello di mettere a disposizione di tutti uno strumento per approfondire la conoscenza del pensiero di Gramsci. E mi fa veramente piacere essere stato utile.
Pingback: Testi di A. Gramsci – noicomunisti
Non conoscevo il sito che è fatto molto bene e soprattutto permette un accesso agli scritti del grande Antonio Gramsci. Bravo e grazie.
Iniziativa lodevole.
Il sito che segnalo è già attivo da alcuni anni
http://www.nilalienum.com/Mappa/Gramsci.html