La Repubblica partenopea

 Quaderno 19 (X)
§ (57)

Cfr: Antonio Manes, Un cardinale condottiere. Fabrizio Ruffo e la Repubblica partenopea, Aquila, Vecchioni, 1930. Il Manes cerca di «riabilitare» il cardinale Ruffo (il fatto è da citare nella rubrica «Passato e Presente» in cui si citano altre «riabilitazioni»: quella di Solaro della Margarita, di fra Diavolo ecc. e si accenna al fatto che alcuni insegnanti «polemizzano» con le Memorie del Settembrini e vi trovano troppa «demagogia» contro i Borboni) addossando la responsabilità delle repressioni e degli spergiuri sui Borbone e sul Nelson. Pare che il Manes non sappia orientarsi bene per fissare le divisioni politiche e sociali nel Napoletano; ora parla di taglio netto tra nobiltà e clero da una parte e popolo dall’altra; ora il taglio sparisce e si vedono nobili e clero nelle due parti. A un certo punto dice che il Ruffo «assume un carattere tutt’affatto nazionale, se può essere usata questa parola di colore troppo moderno e contemporaneo». e allora dovrebbe concludere che non erano nazionali i patriotti sterminati dalle bande sanfedistiche. (Sui rapporti tra nobiltà, clero e popolo cfr il libro di N. Rodolico sull’Italia Meridionale e il suo articolo nel «Marzocco», n. 11 del 1926).

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