Quaderno 7 (VII)
§ (38)
Origini del sentimento di «uguaglianza»: la religione con la sua idea di dio-padre e uomini-figli, quindi uguali; la filosofia secondo l’aforisma: «Omnia enim philosophia, cum ad comunem hominum cogitandi facultatem revocet, per se democratica est; ideoque ab optimatibus non iniuria sibi extimatur perniciosa». La scienza biologica, che afferma l’uguaglianza «naturale» cioè psico-fisica di tutti gli elementi individuali del «genere» umano: tutti nascono allo stesso modo ecc. «L’uomo è mortale; Tizio è uomo, Tizio è mortale». Tizio = tutti gli uomini. Così ha origine empirico-scientifica (empirico = scienza folcloristica) la formula: «Siamo nati tutti nudi».
Ricordare la novella di Chesterton nella Ingenuità di padre Brown sull’uomo-portalettere e l’uomo-piccolo costruttore di macchine portentose; c’è un’osservazione di questo genere: «Una vecchia dama abita in un castello con venti servi: è visitata da un’altra dama e dice a questa: “Sono sempre così sola ecc.”; il medico le annunzia che c’è la peste in giro, infezioni ecc. e allora dice “Siamo in tanti”». (Il Chesterton trae da questo spunto effetti puramente novellistici di intrigo).