Nomenclatura politica. Artigianato, piccola, media, grande industria

Quaderno 7 (VII)
§ (96)

Concetti quantitativi e concetti qualitativi. Dal punto di vista quantitativo si parte dal numero dei lavoratori impiegati nelle singole aziende, stabilendo delle cifre medio per ogni tipo: da 1 a 5 artigianato, da 5 a 50 piccola industria,, da 50 a 100 media industria, da 100 in su grande industria; si tratta di tipi o generalizzazioni molto relative e che possono mutare da paese a paese. Il concetto qualitativo sarebbe più scientifico ed esatto, ma è molto più complesso e presenta molte difficoltà. Qualitativamente i tipi dovrebbero essere fissati dalla combinazione di elementi svariati: oltre che dal numero degli operai, dal tipo delle macchine e dall’ingranamento tra macchina e macchina, dal grado di divisione del lavoro, dal rapporto tra diversi tipi di lavoratori (manovali, manovali specializzati o addetti macchina, operai qualificai, specializzati) e del grado di razionalizzazione (oltre che di industrializzazione) dell’insieme dell’apparato produttivo e amministrativo. Un’azienda razionalizzata ha meno lavoratori di un’azienda non razionalizzata, e quindi con 50 lavoratori può essere più «grande industria» di una con 200 lavoratori (ciò avviene quanto certe aziende per certe parti della loro produzione si servono di un’azienda esterna che è come il reparto specializzato di tutto un gruppo di aziende non collegate organicamente, ecc.). Questi elementi singoli hanno diverso peso relativo a seconda della branca industriale: nell’industria edile il macchinismo non si svilupperà mai come nell’industria meccanica. Il tipo di macchina tessile si sviluppa in modo diverso da quello dell’industria meccanica, ecc.

A questo concetto di grandezza dell’industria è legato il concetto di «macchina». È anche legata la nozione di «fabbrica disseminata», che è un aspetto dell’artigianato, del lavoro a domicilio e della piccola industria. Ma anche una [grande] impresa edilizia non può, in un certo senso, considerarsi come una fabbrica disseminata? E quella tranviaria e ferroviaria? (Dal punto di vista dell’organizzazione territoriale ossia della concentrazione tecnica, queste imprese sono disseminate e ciò ha un’importanza per la psicologia dei lavoratori. Un casellante ferroviario non avrà mai la stessa psicologia del manovale di una grande fabbrica, ecc.).

Altro elemento importante è la forza motrice adoperata: un artigiano che si serve dell’energia elettrica è più un artigiano nel senso tradizionale? Il fatto moderno della facilità di distribuzione della forza motrice elettrica anche per piccole unità trasforma e rinnova tutti i tipi d’industria e di azienda.

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